Borsite Sottoacromiale

(Curato da Guido De Luca – Fisioterapista)

La spalla è una articolazione fortemente esposta alla traumatologia, e di frequente le borse sono coinvolte nell’evento traumatico, a volte direttamente per impatto o caduta altre volte per sovraccarico funzionale o per semplice adiacenza tissutale al sito infiammato. C’è da dire anche che un versamento ematico copioso nella borsa, derivante da una lesione del sovraspinato potrebbe essere causa della borsite.

Una borsa importante della spalla e molto estesa, posta fra il muscolo sovraspinoso, il muscolo deltoide e il processo acromiale della scapola, è la sorsa sottoacromiale, quando si infiamma rilascia molto liquido ciò la rende voluminosa ed evidente. Questa infiammazione è frequente negli atleti che praticano sport di impatto o sport con uso esclusivo dell’arto superiore, l’algia affligge l’atleta e riduce la performance.

La borsite sottoacromiale presenta una sintomatologia dolorosa, è localizzata nella porzione antero-superiore della spalla, il dolore diventa più intenso alla palpazione, quindi una valutazione clinica e strumentale, come la RMN aiutano a confermare la diagnosi, anche se un ago aspirato dalla borsa potrebbe dare indicazioni importanti.

In fase acuta l’atleta deve osservare riposo fino alla scomparsa del dolore, ed evitare tutte le triettorie articolari che possono causare dolore, dopo le 72 ore praticare terapia con calore (Termoterapia) ed evitare nel quotidiano di disperdere calore nel sito di lesione. La temperatura gioca un ruolo importante nel processo di guarigione, ma anche il trattamento idrokinesiterapico tende a stimolare i tessuti e soprattutto a guidare ed assistere i movimenti della spalla durante gli esercizi di espolarione delle triettorie articolari.

Quando la lesione è di una certa gravità evidenziata dalla grave limitazione funzionale e dalla sintomatologia molto dolorosa, la soluzione richiede asportazione chirurgica della borsa mucosa infiammata, l’intervento viene di solito eseguito quando le misure terapeutiche come la fisioterapia e/o la terapia farmacologica non hanno portato ad alcun miglioramento.

Nei casi di lesioni lievi, la fisioterapia generalmente risolve l’infiammazione, sia attraverso le attività di palestra che con l’ausilio della fisioterapia strumentale, quindi l’atleta potrà ritornare alle attività agonistiche in tempi relativamente brevi, generalmente  due o tre settimane.

 

 

 

 

 

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