(Curato da Guido De Luca – Fisioterapista)
La lombalgia indica un dolore in regione lombosacrale ed che irradia gli arti inferiori, in tal caso lombosciatalgia. Una patologia piuttosto frequente, spesso conseguenza di altri fattori quali:
- Scoliosi lombare
- Iperlordosi e ipercifosi lombare
- Traumatologia della colonna vertebrale
- Artrosi degenerativa delle strutture vertebrali
- Ernie discali pregresse e nuove
Il dolore lombare è il sintomo più frequente che il paziente lamenta, spesso aumentato dalla stazione eretta prolungata, dal sollevamento di pesi, dai movimenti in flessione ed estensione del tronco. La sintomatologia può comparire gradualmente o improvvisamente in seguito ad uno stress articolare o ad un brusco movimento.
Il dolore generalmente è generalmente diurno, con riduzione della sintomatologiaa riposo disteso. Nella fase successiva potrebbe comparire l’interessamento radicolare con intensa irradiazione del dolore all’arto inferiore.
La sintomatologia può essere suddivisa in sintomi lombari e sintomi radicolari.
I sintomi lombari noti come rachidei, generano dolore lombare associando rigidità del rachide, sono dovuti alla stimolazione dolorosa dell’anello fibroso e del legamento longitudinale da parte del disco che genera protusione.
I sintomi radicolari conosciuti come cruralgia e sciatalgia, sono invece sostenute dall’irritazione vera e propria della radice nervosa compressa.
Una acutizzazione dei sintomi, e ciò sia nella lombalgia che nella sciatalgia, il dolore aumenta sotto sforzo, con la tosse, con gli starnuti e da tregua con il riposo distesi.
Sofferenza neurologica
1) Disturbi Sensitivi
- Parestesia – Alterazioni della sensibilitĂ
- Anestesia – Perdita completa della sensibilitĂ
- Ipoestesia – Riduzione della sensibilitĂ
2) Disturbi Motori
- Paralisi parziali motorie dei segmenti muscolari interessati
- paralisi totali dei muscolari interessati
Eziopatogenesi
Un po di anatomia, il disco intervertebrale rappresenta una sorta di ammortizzatore tra le vertebre che ne consente i movimenti di flesso-estensione e di lateralità . E’ costituito da un anello fibroso periferico e da un nucleo polposo centrale che è costituito per circa il 90% di acqua. Il nucleo polposo ha quindi la funzione di distribuire a tutto il disco le forze di carico. La rottura dell’anello fibroso periferico, spesso associata alla disidratazione fisiologica del nucleo polposo ed a fatti meccanici che agiscono sullo stesso, determinano la fuoriuscita del nucleo polposo che può causare dolore lombare, e quindi sciatalgia o cruralgia a secondo del livello lombare interessato.
Diagnosi
La diagnosi di ernia del disco viene eseguita innanzitutto da un approfondito esame anamnestico e neurologico successivamente le indagini neurodiagnostiche, rappresentate dalla TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) e andalla RMN (Risonanaza Magnetica Cerebrale).
Nella fase successiva alle indagini diagnostiche del caso, si suggerire una consulenza specialistica, seguita da terapia medica ed eventualmente chirurgica.
Nelle fasi iniziali il trattamento è farmacologico, e spesso è eseguito ancor prima di cor meglio avere una diagnosi. Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei), cioè i comuni antinfiammatori associati a miorilassanti, sembrano essere trattamenti elettivi.
Riabilitazione
La terapia dell’ernia discale si avvale inoltre della fisiokinesiterapia, dell’idrokinesiterapia, del trattamento con terapia strumentale, ionoforesi, correnti diadinamiche, delle tecniche di massoterapia. Queste attivitĂ svolgono un ruolo fondamentale in tutte le fasi della riabilitazione, pre-operatorio e post-operatorio, motilitĂ muscolare e articolare del rachide, riequilibrio posturale, applicazione di protocolli di conservazione e prevenzione.