Idrokinesiterapia e Cartilagine Articolare

(Curato da Guido De Luca – Fisioterapista)

La cartilagine articolare è un tessuto complesso e ancora oggi ogetto di studio. Se integro ha la capacità di sopportare enormi carichi durante le attività di vita quotidiana e, soprattutto, ha la capacità di sopportare sollecitazioni straordinarie durante le attività  sportive agonistiche.
In contropartita presenta però grosse difficoltà nella riparazione di lesioni, anche se si tratta di lesioni di piccola o modesta entità.

Tali lesioni possono essere generate da diversi fattori, non solo meccanici, ma anche chimici e virali. La mancanza di vascolarizzazione e il lento turn-over dei condrociti, rendono il processo riparativo lento e difficoltoso. Peraltro una sollecitazione continua e intermittente è indispensabile per fornire nutrimento al tessuto e consentire quindi i corretti scambi metabolici ai condrociti. Considerando l’anatomia e la fisiologia del tessuto cartilagineo, è possibile individuare quindi i fattori di rischio da evitare.

La classificazione delle eventuali lesioni è importante in quanto indirizza i trattamenti terapeutici, le lesioni possono essere di tipo parziale o a tutto spessore, è evidente che le due possibilità riparative saranno notevolmente diverse durante la loro evoluzione. In traumatologia sportiva le lesioni cartilaginee sono generalmente dipese da sollecitazioni eccessive e ripetute con frequenza nel tempo. Si parlerà quindi di lesioni causate da un sovraccarico funzionale meccanico. Purtroppo lesioni cartilaginee si sono riscontrate anche in pazienti molto giovani.

Il terapista della riabilitazione avrè l’arduo compito di trovare il giusto equilibrio tra sollecitazione tissutale e tutela dell’integritĂ  cartilaginea stessa, e sarĂ  indispensabile individuare esercizi adeguati finalizzati ad ottenere i migliori risultati.

Quando la lesione cartilaginea interessa l’arto inferiore, l’approccio terapeutico riabilitativo di elezione risulta essere l’idrokinesiterapia. Si strutturano protocolli idonei e personalizzati, spesso rapportati alle attivitĂ  sportive dei singoli atleti, dove l’assenza del carico determina una adeguata stimolazione tissutale salvaguardando la cartilagine stessa, data la riduzione delle “forze di taglio”. La palestra integra i protocolli, di frequente si prevedono anche trattamenti di terapia strumentale, nei casi di lesioni multiple o molto estese.

La deambulazione in acqua alta, quindi con scarico notevole, permette uno spostamento “spaziale” assistito da una presa di coscienza e da uno spontaneo riequilibrio posturale, con conseguente stimolazione tissutale ridotta, in termini di carico, ma ben distribuita.

Purtroppo i tempi di recupero risultano mediamente lunghi, e incidono su questi anche l’entitĂ  del danno, l’etĂ  del paziente o altri fattori che possono determinare i tempi di guarigione.

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