Idrokinesiterapia

Per entrare nello specifico dell’argomento che si vuole trattare, bisogna considerare le proprietĂ  fisiche intrinseche che ha l’acqua. Allora ci renderemo conto che quest’elemento può entrare a pieno diritto, se necessario, nella costruzione di un adeguato processo riabilitativo di una persona disabile, che abbia come obiettivo, non solo il recupero di eventuali funzioni perse, ma in senso piĂą generale, il reinserimento in un normale contesto di vita sociale, fatto di lavoro, di sport, di relazioni sociali e di attivitĂ  ricreative.

L’idrokinesi è il percorso terapeutico basato sull’utilizzo guidato delle proprietĂ  specifiche dell'”ambiente” acqua (temperatura, portanza, galleggiamento, immersione, resistenza, pressione idrostatica, viscositĂ ), il tutto supportato da ausili zavorranti o galleggianti.

Si elencano qui una serie di benefici generati da quest’attività:

    1. Riduce il sintomo del dolore
    2. Incrementa l’esecuzione articolare
    3. Produce un potenziamento muscolare
    4. Migliora il trofismo muscolare 
    5. Stimola il sistema vascolare periferico
    6. Inibisce i riflessi patologici di stiramento
    7. Evoca il meccanismo posturale riflesso
    8. Migliora la coordinazione
    9. Annulla il rischio di caduta
    10. Ripristina le sinergie motorie evolute
    11. Consolida i patterns motori efficienti
    12. Rinforza la motivazione individuale al trattamento
    13. Migliora l’autosufficienza e l’autonomia

L’attivitĂ  di rieducazione in acqua, deve essere intesa come uno strumento in mano ad un terapista specializzato, che sfrutterĂ  le proprietĂ  fisiche di tale elemento, ai fini di una organizzazione “spaziale” unica nel genere.

Con l’esercizio terapeutico in acqua si ricercano modificazioni stabili del comportamento motorio sulla terraferma, incrementando qualitativamente il trattamento e ottimizzando i tempi di recupero relativi alle varie patologie. Si vuole, comunque, considerare l’acqua come uno “strumento” utile per quelle patologie scheletriche, che necessitano di un lavoro specifico in assenza di gravita ed anche per quelle patologie a carico del sistema nervoso, per il recupero funzionale post-lesionale o per l’apprendimento neuro e psicomotorio nel caso di patologie congenite.

In sintesi

La riduzione della gravitĂ , direttamente proporzionale a livello d’immersione del corpo. Tale riduzione favorisce un minor stress endoarticolare con maggior controllo del dolore.

La mobilizzazione della zona interessata risulterĂ  essere precoce e facilitata.

Il paziente potrà compiere il movimento più agevolmente, impensabile fino a qualche istante prima, contribuendo a stimolare l’aspetto psicologico e creando maggior fiducia nel buon esito del recupero.

L’effetto pressorio dell’acqua, inoltre, stimola il recupero degli edemi.

L’adeguata temperatura 32°/33° induce un rilassamento neuro-muscolare.

La resistenza distribuita uniformemente su tutta la leva corporea tende a smorzare le forze di taglio che gravano sull’articolazione.

Siamo consapevoli, quindi, dell’importanza dell’integrazione di questo tipo di lavoro con le tecniche fisioterapiche piĂą tradizionali, dei risultati raggiunti e di quelli che ancora dovranno esserlo, ma siamo anche consapevoli della mancata diffusione di questa disciplina che seppur risulta essere “esosa” è di fatto anche “miracolosa”.