Indicazioni

Per Apparati

L’idrokinesiterapia trova diversi campi di applicazioni nel panorama delle patologie sia in fase acuta o sub-acuta che in fase cronica, con conseguente coinvolgimento dei diversi apparati, e divenendo di fatto, uno strumento importante in un progetto terapeutico. Significherebbe fruire, sia in campo valutativo che terapeutico, del “singolare” coinvolgimento globale di attività neuro-motorie e neuro-cognitive cui è sottoposto il paziente attraverso il “nuovo elemento acqua”. Non si può negare che l’acqua sia l’unico ambiente, facilmente accessibile, in cui poter studiare l’esecuzione del movimento in assenza di gravità.

Apparato Respiratorio e Cardio-Vascolare: attraverso esercizi d’apnea controllata, d’autocontrollo dell’espirazione appena sotto la superficie con presa di coscienza della quantità d’aria espirata, il rinforzo dei muscoli diaframmatici ed intercostali con esercizi specifici, etc, etc.

Apparato Locomotore: attraverso l’esecuzione di particolari esercizi, alcuni dei quali riportati sulle fotografie allegate, il raggiungimento della posizione verticale con appoggio graduale sulle ginocchia o sui piedi nei pazienti con lesione spinale, anche se non percepito bene o affatto, permette un carico parziale sulle articolazioni, soprattutto coxo-femorale, che ostacola i processi di decalcificazione ossea, senza sottoporre la persona a pericolosi lavori di carico totale ma, principalmente, favorisce ove possibile la pratica di schemi di deambulazione quanto più corretti senza la comparsa di atteggiamenti patologici di compenso. Es: in relazione ai diversi livelli dell’acqua, è favorita la possibilità di flessione dell’anca con limitata inclinazione del bacino.

Autonomie: nei trasferimenti da sedia a sedia e nei passaggi posturali sono rinforzate con degli esercizi specifici che sfruttano la facilitazione della parziale assenza di gravità ai vari livelli dell’acqua. Le abilità raggiunte sono poi verificate fuori dell’acqua ed integrate con un adeguato addestramento in palestra.

Integrazione Sociale: è maggiormente raggiunta proponendo un programma rieducativo in un ambiente, la piscina, che ha anche dei risvolti ricreativi. In tale contesto uno delle finalità del programma riabilitativo, potrebbe essere la pratica di uno sport acquatico, come il nuoto o perché no l’attività subacquea con autorespiratore, che da qualche anno grazie agli sforzi dell’HSA Italia (Handicapped Scuba Association) si sta diffondendo tra le persone “diversamente abili“.

Altro ancora

Le persone con esiti gravi di PCI (Paralisi Cerebrali Infantili): non avendo mai avuto una “ immagine”, un vissuto motorio corretto, avranno dalla pratica dell’idrokinesiterapia se loro possibile, diversi stimoli e finalità in funzione del loro stato clinico.

Gli obiettivi più comuni in questi casi, sono il raggiungimento di uno stato di rilassamento, il controllo del ritmo respiratorio, una nuova conoscenza del proprio corpo in relazione ad un nuovo ambiente, la possibilità di “finalizzare” le residue possibilità motorie, alla risoluzione di nuovi “compiti “ e richieste d’apprendimento ed ancora ricevere da queste nuove esperienze degli input atti a migliorare le loro capacità psicofisiche.

In alcuni casi ortopedici e neurologici l’idrokinesiterapia diventa una modalitĂ  di trattamento elettiva, spesso unica. E’ facile immaginare, come la possibilitĂ  di variare il carico, attraverso l’uso dei vari livelli dell’acqua e il diverso volume degli ausili galleggianti, possa influire, assieme ad altri fattori come la velocitĂ  di esecuzione, la resistenza ed il controllo propriocettivo, alla rimessa in carico veloce e/o alla ripresa funzionale. Sempre in campo ortopedico, si evidenzia sempre di piĂą, l’utilitĂ  della rieducazione in acqua, nella sua componente piĂą legata alla propriocettivitĂ , allo schema corporeo, al rilassamento raggiungibile attraverso la respirazione in determinati assetti, come supporto al trattamento delle scoliosi e delle algie vertebrali in genere.

L’idrokinesiterapia, rappresenta per un riabilitatore un forte strumento terapeutico, poiché la pratica di tale attività assume un significato terapeutico inteso come integrazione al programma riabilitativo attuato in palestra e con esso ne condivide gli obiettivi terapeutici.

Per patologie:

Le indicazioni sulla riabilitazione in acqua restano tantissime, abbracciano diversi campi della patologia e sono in costante aumento, man mano che cresce la conoscenza di quest’opportunitĂ  terapeutica e la disponibilita di strutture attrezzate.

In campo neurologico è indicata in:

  • Emiplegie
  • Paraplegie
  • Tetraplegie Incomplete
  • Postumi di Traumi Cranici
  • Atassie
  • Lesioni Nervose Periferiche (Poliomielite)
  • Miopatie
  • Sclerosi Multipla
  • Morbo di Parkinson

In campo ortopedico-traumatologico è indicata in:

  • Paramorfismi e Dismorfismi dell’EtĂ  Evolutiva
  • Postumi di Fratture o Lesioni Ligamentose
  • Postumi di Protesizzazione degli Arti Superiori e Inferiori
  • Distrazioni e Strappi Muscolari
  • Processi Degenerativi Articolari

Altre indicazioni in Idrokinesiterapia:

Patologie ortopediche rare (osteogenesi imperfetta)

Patologie dell’apparato circolatorio (stasi periferiche)

Patologie neurologiche degenerative (sclerosi e distrofie)

Peggioramento progressivo delle disabilitĂ  (degenerazioni cognitive)

Patologie dove necessita linfodrenaggio (edemi post-chirurgici e/o post-traumatici)

Patologie con esiti cicatriziali dolenti (scollamenti tissutali)

La riabilitazione in acqua deve essere sempre  effettuata sotto diretto controllo medico, previa valutazione anche delle condizioni cliniche generali e di eventuali contro indicazioni.