(Curato da Guido De Luca – Fisioterapista)
Un muscolo lesionato puo cicatrizzare velocemente attraverso processi di rigenerazione tissutale nell’arco di tre settimane.
Quando avviene una lesione generalmente avviene anche un sanguinamento che costituisce un rallentamento meccanico sui processi di cicatrizzazione, riducendo il contatto tra le terminazioni delle fibre lese. Quindi il controlo del sanguinamento determinerà la rapidita della convalescenza.
Abbiamo diversi tipi di lesione e per la maggiore provacata da attività sportive agonistiche:
Gli strappi sono causati da un eccessivo allungamento o da un sovraccarico eccentrico e generalmente sono localizzati a livello della giunzione muscolo-tendinea. Queste lesioni sono il risultato del passaggio da una contrazione eccentrica ad una concentrica. Una distinzione va fatta però tra lesione completa o totale e lesione parziale con interessamente solo di alcune fibre.
Gli strappi avvengono più di frequente durante uno sforzo muscolare di breve durata ed esplosivo. Un sovraccarico provocato da una contrazione eccentrica genera un superamento della forza massima e ciò determina lesione. Anche accellerazioni brusche e arresti veloci intervallati a cambi rapidi di direzione predispongono il muscolo ad attività lesiva.
I gruppi muscolari interessati allo strappo sono quelli che muovono due articolazioni, e che quindi necessitano di un accurato controllo di un sistema sensitivo neuromuscolare, come ad esempio gli ischio-crurali durante la corsa, fletteranno le ginocchia ed estenderanno le anche, ma anche il quadricipite femorale, bicipite brachiale ed il gastrocnemio sono molto esposti a tali lesioni.
In virtù dell’entità dellesione distingueremo:
I Grado –Â Con un lieve interessamento del numero di fibre tale da non limitare la funzione.
II Grado –Â Con un interessamento cospicuo del numero di fibre ed una evidente limitazione funzionale.
III Grado –Â Rottura completa di tutte le fibre del muscolo o disinserzione.
Abbiamo poi le contusioni costituite da impatti traumatici. Il muscolo generalmente è schiacciato tra due superfici ossee, quella che impatta e la propria, di frequentepuò provocare vere e proprie lesioni con ematoma profondo.
I fattori che contribuiscono alla lesione muscolare:
- Muscolo poco allenato e non riscaldato prima della performance.
- Muscolo mal allenato e reduce da lesioni precedenti con una riabilitazione inadeguata.
- Muscolo con lesione cicatrizzata poco elastica per le proprietà intrinseche del tessuto cicatriziale stesso.
- Muscolo affaticato ed esteso.
- Muscoli accorciati mentre vi è richiesta di flessibilità ed elasticità .
- Muscoli freddi con difficoltà dell’attività contrattile.
La sintomatologia presenta dolore acuto lancinante al momento della lesione, ma decisamente lieve durante il riposo, la lesione tende immediatamente ad inibire la contrazione e la funzione associata a quel gruppo muscolare. A volte è possibile apprezzare un avvallamento nella zona del muscolo colpito, l’edema poi tende a circoscrivere l’area lesa e genera a sua volta limitazioni meccaniche in termini di contrattilità .
La diagnosi la si elabora tramite visita clinica, ispezionando e palpando la zona interessata, una valutazione funzionale con test muscolari ed una ecografia tesa a meglio quantificare l’estesione della lesione. Purtroppo il processo riparativo se non accompagnato da una adeguata riabilitazione si predisporrà a future lesioni ai tessuti adiacenti, ciò soprattutto se la lesione è molto estesa.
La riparazione della lesione muscolare richiede la simultaneità di due processi, la formazione di nuove fibre muscolari, processo di rigenerazione, e produzione di tessuto cicatriziale, tessuto di granulazione. Le fibre muscolari saranno quindi più corte e frammiste a tessuto cicatriziale anaelastico. Lo squilibrio elastico delle aree miste di tessuto cicatriziale e muscolare, predispone i soggetti ad un alto richio di ricaduta, costringendo il paziente a programmi di riabilitazione a lungo termine.
L‘idrokinesiterapia nelle prime fasi della riabilitazione è lo stumento da scegliere, unisce i processi di cicatrizzazione a quelli di rigenerazione delle fibre in un lavoro armonico e facilitato che osserva la globalità dei movimenti, in assenza di gravità e con una spontanea tendenza al fisiologico riequilibrio posturale, il paziente esalta la fase di “modellamento tissutale”, predisponendosi ai carichi maggiori che saranno proposti in un secondo momento il palestra.
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