Spalla e Stabilità

(Curato da Guido De Luca – Fisioterapista)

 La spalla è un articolazione dotata di grande mobilità, per questa sua caratteristica viene definita una articolazione instabile e lassa. La cuffia dei rotatori, importante gruppo muscolare, con il suo insieme di muscoli e legamenti, costituisce la tenuta portante in termini di stabilità. Distinguiamo due tipi di stabilità: una stabilità statica ed una stabilità dinamica.

La conoscenza del grado di stabilità attraverso valutazioni cliniche e test articolari, permetterà una diagnostica precisa e orientarà meglio gli operatori del settore, nell’individuazione di un adeguato programma di riabilitazione e/o di protocolli di conservazione.

Stabilità Statica

La stabiltà statica della spalla è determinata dai legamenti capsulari, dai vari componenti articolari, dal labbro glenideo, e non ultimo dalla pressione negativa intraarticolare.

Ad incrementare la stabilità della spalla c’è il complesso capsulo-legamentoso costituito dal legamento gleno-omerale superiore, medio, anteriore, postero-inferiore, e dal legamento coraco-omerale.

  • Il legamento gleno-omerale-superiore origina dalla glenoide anteriormente al tendine del capo lungo del bicipite e decorre larelmente ed inferiormente inserzionandosi sulla piccola tuberosità posta sul versante laterale dell’omero. La funzione di questo legamento è quella di opporsi alla straslazione inferiore della testa dell’omero quando l’arto è esteso lungo il corpo.
  • Il legamento gleno-omerale-medio origina dal labbro e si inserziona alla piccola tuberosità medialmente, sotto il tendine del sotto-scapolare. La funzione di questo legamento ostacola la traslazione anteriore della testa dell’omero.
  • Il legamento gleno-omerale-inferiore è costituito da due fasci, uno anteriore e l’altro posteriore, origina dal labbro glenoideo nella metà inferiore inserzionandosi sull’omero.  La funzione di questo legamento è quella di fornire stabilità e contenimento in abduzione e in rotazione esterna.
  • Il legamento coraco-omerale origina dal processo coracoideo, si fonde alla capsula articolare e si inserziona sull’omero. La funzione di questo legamento è quella di opporsi alla sub-lussazione inferiore della testa dell’omero.

La stabilità dell’articolazione gleno-omerale è incrementata anche dal labbro glenoideo, una struttura fibrosa ad anello che costituisce l’ancoraggio dei diversi legamenti capsulari, questa si fissa alla superfice articolare della glenoide e contribuisce alla stabilità della cavità glenoidea, infatti il labbro è fortemente legato alla cartilagine articolare.

Stabilità Dinamica

La stabilità dinamica interessa la muscolatura coinvolta nei movimenti della spalla. Il primo gruppo muscolare preso in esame è la cuffia dei rotatori, anche perchè è la maggiore responsabile della stabilità dinamica gleno-omerale, è composto da quattro muscoli: sovraspinato, infraspinato, sottoscapolare e piccolo rotondo.

  • Il tendine del muscolo sovraspinato gioca il ruolo di stabilizzatore principale se consideriamo l’attività del “lancio” e le diverse fasi che lo caratterizzano. Il picco di attività del sovraspinato si ha quando il braccio è già abdotto ed è più tendente alla sub-lussazione. Il sovraspinato contribuisce quindi alla stabilità indirizzando la testa omerale nella glenoide.
  • L’infraspinato e il piccolo rotondo ruotano esternamente l’omero e stabilizzano la spalla per compressione articolare. Il picco di attività si verifica nella fase finale di precarico e nella fase successiva al lancio.
  • Il muscolo sottoscapolare è attivo durante l’ultima fase di precarico, la sua funzione è quella di rotatore interno durante l’accellerazione e la fase successiva al lancio.

Altri muscoli partecipano alla stabilità dinamica della spalla, pur collaborando attivamente al movimento del braccio.

  • Il capo lungo del bicipite omerale è attivo durante la flessione e l’abduzione della spalla e agisce come depressore della testa omerale.
  • Il gran pettorale e il gran dorsale sono rotatori interni dell ‘articolazione gleno-ommerale.
  • Il muscolo trapezio agisce invece come importante stabilizzatore della scapola e rallenta la protrazione della spalla nella fase successiva al lancio.
  • Il muscolo deltoide ha funzioni più complesse,gestisce la sua attività con tre sezioni: il deltoide medio, che partecipa a tutte le attività del braccio, il deltoide anteriore che agisce in flessione e assiste il gran pettorale ed il bicipite, il deltoide posteriore determina invece l’estensione dell’arto.

 

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1 commento

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