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Area cognitivaNeuropsicomotricitĂ  di T.d.R. Guido De Luca - 27 Ottobre 2012
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PROGETTO SCUOLA – Accompagnare l’evoluzione psicomotoria del bambino

Progetto Scolastico (AttivitĂ  Psicomotoria per l’Infanzia – Scuola Materna)

(A cura di Fulvio De Luca – Neuropsicomotricista)Accompagnare l’evoluzione psicomotoria del bambino 

Premessa

Nella nostra scocietĂ  l’adulto tende spesso a proiettare sui bambini il proprio mondo e i propri valori, concependo il rapporto con l’infanzia come una sorta di progressione dell’essere, penalizzando in questo modo l’immaginario del bambino.

In questa prospettiva “adultocentrica” l’immaginazione, straordinaria molla dello sviluppo della mente umana, anzichè essere coltivata, viene ad essere contenuta ed indirizzata verso la logica razionale dell’adulto.

Allo stesso tempo il gioco, dimensione spontanea, creativa e normativa, viene molto presto ingabbiato, costringendo il bambino as essere un semplice esecutore, piuttosto che un attivatore e produttore di norme; allora il compito che ne deriva per l’educazione, a livello piĂą ampio, è quello di restituire alla realtĂ  del bambino la propria natura.

Questa riformazione dell’educatore, che implica una dimensione preventiva, trova a nostro avviso, uno spazio adeguato nella proposta psicomotoria, sia all’interno della seduta che nel suo proporsi come modello psicopedagogico.

La proposta psicomotoria, valorizzando pienamente il soggetto nella sua azione nel mondo, appare in grado di sostenere, nella sua complessitĂ , l’idea di educazione.

Questo soggetto che agli inizi è un bambino, un tutt’uno globale che ha bisogno di esperienza e di significati che partono dal corpo, trova nell’unicitĂ  e nell’originalitĂ  della proposta psicomotoria, la risposta al gran bisogno di affermazione che accompagna l’individuo in crescita.

L’immaginazione creativa, la norma, il gioco, l’importanza che il bambino si senta creatore ed ideatore, si ritrovano in ogni situazione vissuta all’interno della seduta psicomotoria, dove è egli stesso che propone, costruisce, discute, inventa regole e proposte.

Nell’intervento psicomotorio il ruolo dell’adulto si delinea nella funzione specifica di far emergere le risorse autentiche del bambino, rendendo pienamente operativo il principio secondo cui può esistere una cultura dell’infanzia solo se questa non è estensione della cultura dell’adulto.

Il Progetto

Il Progetto che qui viene presentato è un percorso a confine tra educazione, prevenzione, terapia.

Nasce nell’ambito della progettazione relativa ai processi di integrazione dei bambini con handicap, nonchè da ulteriori approfondimenti professionali nell’ambito della terapia e dell’educazione psicomotoria.

GiĂ  dalla prima infanzia i bambini strutturano relazioni col mondo circostante improntate all’apertura, alla fiducia, alla collaborazione, oppure caratterizzate dalla difesa, dalla fuga o dall’attacco. Favorire uno strutturarsi della personalitĂ  dei bambini fin dalla prima infanzia, sostenere la capacitĂ  educativa degli insegnanti, potenziare positivamente le dinamiche di gruppo e le relazioni tra bambini e genitori, sono finalitĂ  centrali in una progettazione che vede l’inserimento di psicomotricisti all’interno delle realtĂ  educative, come promotori di dimensioni relazionali.

Presupposti pedagogici del progetto:

  • Accoglienza dei bambini all’interno della scuola, come sperimentazione, attraverso la psicomotricitĂ  della dimensione contenente una relazione educativa caratterizzata dalla sospensione del giudizio e dall’accettazione del bambino;
  • Gioco che i bambini sperimentano in uno spazio che gli adulti sono in grado di proteggere, potenziare, regolare. PsicomotricitĂ , quindi, come momento di formazione degli insegnanti ad una gestione ecologica del gioco spontaneo dei bambini;
  • Integrazione dei bambini all’interno della classe, attraverso lo studio delle dinamiche relazionali, come ricerca delle complementarietĂ  possibili all’interno del gruppo-classe, come sviluppo della conoscenza dell’altro, del suo mondo e dei suoi personaggi interiori attraverso il gioco, creazione di un gruppo che mette in gioco i diversi ruoli personali, a favore del benessere e del completamento di ogni partecipante;
  • Osservazione dei livelli di sviluppo dei singoli bambini e del gruppo-classe, fornendo agli insegnanti strumenti di lettura e progettazione educativa, e ai genitori, elementi di riscontro per la comprensione dei propri figli e delle loro potenzialitĂ  evolutive.

FinalitĂ  del Progetto

  • Favorire una pedagogia dell’ascolto e dell’accoglienza all’interno della realtĂ  scolastica.
  • Favorire ai bambini uno spazio di espressione, comunicazione, gioco, benessere.
  • Sostenere una visione psicomotoria del bambino, come bambino “competente”.
  • Fornire agli insegnanti strumenti di lettura e gestione del gruppo-classe e delle dinamiche interpersonali, sostenendo l’integrazione di tutti i bambini all’interno della realtĂ  scolastica.
  • Sviluppare l’osservazione all’interno delle attivitĂ  di gioco e fornire uno screening precoce per l’individuazione di situazioni di deficit e/o disagio.
  • Fornire uno spazio che sostenga lo sviluppo dell’identitĂ  di ogni bambino, tra difficoltĂ  e potenzialitĂ , dipendenza e autonomia, emozione e razionalitĂ .

Strutturazione del Progetto

L’evoluzione dell’esperienza psicomotoria va generalmente ad attraversare una prima fase senso-motoria esplosiva fondamentalmente centrata sull’affermazione personale, per poi arrivare ad un progressivo procedere verso la dimensione di un gruppo integrato che individua una propria storia ed una propria forma dell’essere, un luogo, uno spazio “da condividere”.

Rappresentazioni delle attivitĂ 

  • Giochi di “Movimento”, cui appartengono i giochi di motricitĂ  globale, di destrezza, di coordinazione motoria, nonchè tutte le attivitĂ  ludiche in cui l’esplorazione dello spazio e delle proprie possibilitĂ  motorie hanno un’importanza rilevante.
  • Giochi di “Conoscenza”, che prevedono situazioni che favoriscono la presa di coscienza del proprio corpo e la disponibilitĂ  ad accettare il corpo dell’altro.
  • Giochi di “Espressione”, ovvero attivitĂ  ludiche in cui viene privilegiata la comunicazione non verbale ed in cui i partecipanti al gruppo sono invitati ad esprimersi con il corpo o scoprire ed utilizzare consapevolmente il linguaggio.

Partecipazione insegnanti

Alle attivitĂ  con i bambini possono partecipare gli insegnanti nel ruolo di osservazione ed elaborazione del percorso e sono affiancati momenti di:

  • Programmazione e verifica in itinere con gli insegnanti.
  • Confronto relativo alle diverse situazioni problematiche.
  • Momenti esplicativi e di approfondimento con i genitori.
  • Colloqui a fine percorso con i genitori che lo desiderano.

 Materiale utilizzato

  • Corde, palloni, cerchi, conetti, coppette, solidi in gomma-piuma, materassini per il salto e per arrampicarsi.
  • Tessuti colorati, nastri, stoffe per travestirsi, colori per il viso, cuscini, mattoncini in legno, teli grandi, peluches, carta, pennarelli, plastilina, cartelloni.

Progetto Scolastico (AttivitĂ  Psicomotoria per l’Infanzia – Scuola Materna)

ESEMPIO

Prima Seduta

Durata Seduta: 1 ora e 30 minuti circa

Premessa importante! Non bisogna far male ai compagni e farsi male!

Attivazione Emotiva

Muoversi liberamente nella palestra, occupando tutti gli spazi e senza urtare i compagni:

  • Segnale rosso: Fermarsi (silenzio)
  • Segnale verde: Camminare
  • Segnale giallo: Correre (voci)
  • Segnale rosso: Seduti (variante)
  • Segnale verde: Passo dell’oca (variante)
  • Segnale giallo: Aeroplanini (variante)

Attrezzo utilizzato

Cerchio

  • Un cerchio a testa: Esecuzione libera (senza lanciarli!)
  • Due cerchi a coppia: Formare le coppie e giocare insieme (la scelta deve essere fatta dai bambini!)
  • Quattro cerchi/due coppie: Formare due coppie e giocare insieme
  • Unico gruppo/tutti i cerchi: Girotondo con i cerchi (verde dx,rosso sx)
  • Cerchi disposti a terra in fila per percorso individuale (salti a piè pari a gambe unite e divaricate)

Cerchi disposti a terra ad occupare tutti gli spazi:

  • Bambini/e al segnale verde, camminare fuori dai cerchi
  • Bambini/e al segnale rosso, entrare nei cerchi (ogni volta cambiare il cerchio)
  • Bambini/e al segnale giallo, correre fuori dai cerchi
  • Bambini/e al segnale rosso, entrare nei cerchi (sempre lo stesso cerchio)

Verbalizzazione

Invitare i bambini a parlare liberamente della seduta ed a raccontare le proprie emozioni, etc.

Produzione grafica

Invitare i bambini in classe a disegnare la propria esperienza in palestra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Postato da: T.d.R. Guido De Luca
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Tags:area cognitiva, area del gioco, area del linguaggio, area della comuncazione, autismo, balbuzie, comunicazione, comunicazione gestuale, comunicazione non verbale, disturbi del comportamento, disturbi del linguaggio, disturbi dell'attenzione, disturbi della comunicazione, disturbi della memoria, disturbi psicomotori, etĂ  evolutiva, inibizione, iperattivitĂ , lettura e scrittura, logopedia, logopedista, maldestrezza, neurologo, neuropsichiatra, neuropsicomotricista, pscicotico, psicologia, psicologo, psicomotricitĂ , psicosi, psicoterapia familiare, psicoterapia individuale, riabilitazione cognitiva, riabinitazione neuro-cognitiva, sindrome, tecnico della neuro-psicomotricitĂ 
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