Scoliosi e Atteggiamento Scoliotico

(Curato da Guido De Luca – Fisioterapista)

Da un punto di vista diagnostico è importantissimo valutare se un paziente è affetto da scoliosi strutturale o da semplice atteggiamento scoliotico. L’atteggiamento scoliotico viene definito anche vizio posturale, paramirfismo, scoliosi funzionale. La scoliosi vera e propria, detta idiopatica, dismorfismo, quindi con deformazione vertebrale.

Non bisogna ignorare la scoliosi strutturata e le sue evoluzione, spesso può portare a conseguenze decisamente gravi e mal controllabili, quindi una diagnosi scorretta di paramorfismo o dismorfismo potrebbe soltanto arrecare danni ulteriori.

La scoliosi, è quindi un disformismo, e va distinta dall’atteggiamento scoliotico, che è un paramorfismo. L’atteggiamento scoliotico comporta una perdita della verticalità della colonna vertebrale, ma mai si accompagna ad una rotazione tale da deformare i corpi vertebrali, ed è correggibile nella maggior parte dei casi.

L’esame radiografico resta un valido sistema per valutare il rachide, ma anche attraverso un esame obiettivo e una analisi della funzionalità del rachide stesso, contribuiscono fattivamente alla diagnosi.

Nelle scoliosi idiopatiche l’esame radiografico ha un ruolo fondamentale, si individuano sempre una o due curve principali “curve  primitive”. Alla curva principale si aggiungono pertanto curve secondarie generalmente curve di compenso. Le curve principali risultano le più difficili da correggere, mentre le secondarie tendono alla correzione, tutte le curve generano comunque asimmetrie al bacino, agli arti inferiori, e ai cingoli scapolo-omerale. La diagnosi precoce resta il mezzo più efficace per un intervento adeguato e tempestivo.

La scoliosi infatti insorge ed evolve in modo subdolo, spesso senza dolore quindi è strategico riconoscere quegli indicatori di rischio che possano aiutarci nella prevenzione e nella cura. Il sesso femminile è maggiormente colpito nel rapporto di circa 5:1 rispetto a quello maschile e le fasce di popolazione più colpite sono quella infantile-adolescenziale, durante il periodo puberale e dell’accrescimento.
Studi recenti hanno  dimostrato che la scoliosi idiopatica è una malattia deformante della colonna vertebrale e si evolve fino a maturità ossea, sembra sia ereditaria, legata anche a fattori genetici e metabolici.

La scoliosi funzionale detta comunemente  paramorfismo, si presenta nell’adolescenza, peggiora con la crescita e può causare difficoltà nella dinamicità corporea e nella respirazione del soggetto. Non sempre l’attività sportiva, la corretta postura davanti al computer e alla tv,  sono determinanti per prevenire la scoliosi. L’unica prevenzione è una diagnosi precoce in modo da iniziare un corretto trattamento quando le curve non sono ancora del tutto accentuate.

Se la scoliosi non è adeguatamente curata può portare, a causa delle gravi deformazioni vertebrali data la sua veloce evoluzione, ad un intervento chirurgico. E’ bene ricordare che la postura scorretta, influisce negativamente sugli schemi posturali del sistema nervoso centrale quindi risulta utile insegnare a stare seduti correttamente, se possibile ma ancora più importante optare per la dinamicità alla sedentarietà. Nelle scoliosi trattate con corsetti correttivi è consigliabile fare ginnastica per favorire il rinforzo muscolare.

Per una corretta diagnosi di scoliosi si consiglia sempre una figura medica competente, o comunque un medico specialista del settore.

 

 

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